giovedì 31 dicembre 2009

Auguri

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   BUON 2010 

lunedì 28 dicembre 2009

Mercato immobiliare: previsioni del REAG per il 2010

 

Oggi più che mai l'andamento del mercato immobiliare è strettamente legato a quello macroeconomico: fino a quando gli indicatori economici non si stabilizzeranno sul segno positivo almeno per un semestre non si potrà dire che la crisi sia finita. Probabilmente una vera ripresa ci sarà nel secondo semestre del prossimo anno mentre per ritornare ai livelli del 2007 si dovrà aspettare il 2015. Alla fine quindi la ripresa ci sarà ma sarà lenta. Sui mercati residenziali e commerciali pesano poi moltissimo le previsioni relative al mercato del lavoro: in tutte le economie avanzate si prevede un innalzamento del tasso di disoccupazione e ciò influisce direttamente sulle decisioni di spesa delle famiglie. Una contrazione di prezzi e di vendite potrebbe prolungarsi fino ai primi mesi del prossimo anno.
La maggior parte degli indici azionari legali all'immobiliare mostra oggi, rispetto a un anno fa, performance positive e addirittura sulle due cifre per molti indicatori. Nel valutare questo dato non bisogna però dimenticare che proprio dall'ottobre dello scorso anno i listini di borsa hanno subito un
deciso tracollo che in tutto il Mondo ha raggiunto il picco negativo nella primavera dell'anno in corso.
Gli indici positivi indicano sicuramente che il mattone quotato ha ricominciato ad attrarre gli investitori: le previsioni su una prossima fine della crisi economica contribuiscono ad alimentare la fiducia ma le performance si mantengono su livelli molto lontani da quelli che si registravano nell'ottobre del 2006 o anche nel settembre del 2008.
Si ricomincia a investire in questo tipo di titoli ma con cautela così come succederà anche per il mercato immobiliare “reale” non appena le banche riapriranno le linee di credito. Il mercato azionario è quello più sensibile al reale andamento dell'economia: la pubblicazione di un qualsiasi indice negativo si riversa il giorno stesso sugli indici azionari che immediatamente registrano perdite e arretramenti.
Il mercato immobiliare per sua natura non può essere così volatile tuttavia nelle economie eccessivamente finanziarizzate, come quella americana e quella inglese, si è verificato una sorta di allineamento tra l'andamento
degli indici azionari e il mercato vero e proprio. In un'economia come quella italiana, dove la produzione industriale e quella agricola compongono ancora un 26% del PIL, il valore degli immobili non ha subito decrementi a due cifre ma solo lievi correzioni al ribasso.
In Italia la crisi si è riversata sul numero di transazioni che sono bruscamente frenate. Gli italiani sono da sempre un popolo di risparmiatori: solo il 30% delle famiglie acquista casa tramite mutuo. Chi deve vendere non ha generalmente necessità di farlo in tempi brevi: può aspettare momenti di mercato più favorevoli. Il tasso di debito delle famiglie italiane è pari al 57%.
Negli USA il tasso di risparmio è prossimo allo 0% e quello di debito supera il 100% del reddito: questo comporta che la situazione economica di moltissime famiglie americane è legata all'andamento del mercato finanziario, se non altro attraverso indicatori quali i tassi interbancari che sono legati a doppio filo al quadro macroeconomico sia delle singole economie che di quella internazionale.

fonte: REAG

giovedì 24 dicembre 2009

Auguri di Buone Feste

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martedì 22 dicembre 2009

USA: forte incremento di vendite immobiliari

casa in vendita con cartello for sale in america

Balzo del 7,4% per le vendite di case esistenti in USA nel mese di novembre, che si attestano a 6,54 milioni di unità, rispetto ai 6,09 mln rivisti del mese precedente. Il dato risulta migliore delle attese degli analisti che indicavano un aumento a 6,3 mln. Il dato è stato comunicato dall'Associazione Nazionale degli Agenti Immobiliari (NAR) Usa. Nei confronti dell'anno precedente si registra una aumento del 44,1%.

lunedì 14 dicembre 2009

Mutui: tassi ancora bassi a lungo !!!!

Non si arresta la corsa a ribasso dei tassi sui mutui, scesi sotto la soglia del 3% (non accadeva dal 1995). l'indice euribor a 3 mesi - al quale si agganciano la maggior parte dei mutui casa - è stato fissato allo 0,716% e i tempi di risalita potrebbero prolungarsi rispetto a quanto ci si attendeva poco tempo fa.

I mercati stanno rivedendo a ribasso le stime sull'euribor per i prossimi 2 anni in virtù della elevata incertezza del quadro economico internazionale.

Dovrebbero dormire ancora sonni tranquilli quindi quei risparmiatori che hanno acceso un mutuo a tasso variabile: l'euribor 3 mesi che solo venerdì scorso era atteso all'1,20% entro giugno 2010, si è ridotto all'1,10%. sempre a ribasso le previsioni per i prossimi 2 anni: gli esperti, che avevano fissato il tasso all'1,89% a dicembre 2010, hanno abbassato la stima all'1,73%. tra 2 anni - a dicembre 2011 - euribor fissato a 2,58% al posto del 2,72% precedentemente previsto. per quanto concerne l'irs, il saggio di riferimento dei mutui a tasso fisso, la prospettiva di uno scenario di inflazione non preoccupante dovrebbe limitare importanti movimenti al rialzo dei tassi a medio lungo termine. l'irs 20 anni per esempio, oggi al 3,93% tra un anno è atteso dal mercato al 4,05%

 

fonte: idealista.it

venerdì 11 dicembre 2009

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martedì 17 novembre 2009

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